Palazzo Modignani noto anche come Palazzo Pitoletti Fontana Soletti è uno degli edifici simbolo della città e sorge sull'angolo tra Via XX Settembre e Corso Roma.             
Il palazzo, risalente al XVIII secolo, sorge ove si trovava l'edificio Malcantone fra il Corso di Porta Cremonese e la contrada di S Michele (oggi rispettivamente Corso Roma e  Via XX Settembre).                          
La sua costruzione si deve a Giambattista Modignani, che nel 1727 fu nominato presidente del magistrato ordinario di Milano.
Fu costruito tra il1720 e il1726 dall'architetto progettista Domenico Sartorio, al quale sono succeduti i due figli Michele e Piergiacomo alla direzione. L'edificio ha avuto l'onore d'ospitare importanti personalità internazionali, tra cui sì ricordano Napoleone, Vittorio Emanuele II, e l'imperatore austriaco Francesco Giuseppe. 
Il palazzo è un edificio dalla struttura a pareti in muratura intonacata dalla pianta ad U asimmetrica, irregolare per l'inserzione di due piccoli cortili nell'ala est e ovest. L'edificio si sviluppa attorno al giardino composto da alberi secolari attorno ai quali si trovano delle colonne binate, caratteristiche tipiche nelle costruzioni dei fratelli Sartorio. 
La facciata è piuttosto austera: i tre piani sono divisi da coppie di lesene che ne scandiscono il ritmo, ossia tre intervalli con una finestra ciascuno, poi altre quattro aperture, cui seguono altri tre intervalli che racchiudono le finestre barocche. 
Sono presenti alcune anomalie, come ad esempio il fatto che le finestre del terzo piano sono maggiormente decorate rispetto a quelle del piano nobile e l'assenza del portale d'onore e del balcone della finestra che lo sovrasta. 
Il portale principale immette nel vasto atrio che porta al colonnato del cortile. 
Si accede all'ampio cortile con colonne binate, tipiche del tardo barocco, tramite uno splendido cancello di ferro battuto del lodigiano Alessandro Mazzucotelli, uno dei grandi maestri dell'arte liberty.                                
Di notevole interesse sono gli affreschi del piano nobile ad opera di Carlo Innocenzo Carloni e Giovan Battista Sassi. In questo piano si può trovare la tipica infilata d'ambienti settecentesca ed attraverso nove stanze affrescate si arriva alla sala da ballo . Architettonicamente rilevante è anche la scala a chiocciola e a forma ellittica posta all'interno dell'edificio che porta ad una torretta ottagonale, ben visibile anche dalla strada.

Fonte: www.comune.lo.it

 
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